Approaching summerThe growing season brings with it, in addition to many beautiful satisfactions, some possible inconveniences, particularly with the arrival of hot weather. Indeed, as the weeks pass, the likelihood of our Sarracenia being attacked by pests or other stresses increases!Let’s look at the main ones:Aphids are stinging insects of varying color (usually white or green) that are a few millimeters in size, visible to the naked eye, and easily eradicated. They sting and suck plant sap, causing mainly leaf deformities and small galls.Why.The saliva of these parasites produces auxin-like substances. Auxins are plant hormones that, along with others, control the plant cell cycle. Disruption of the hormonal balance causes the plant to produce galls, which are small clusters of undifferentiated cells (tumors) that appear as leaf bulges.How do I get rid of it?Sarracenia is attacked sporadically by these pests. If it happens, they can be removed manually if it is early in the infestation, or they can
be eliminated with biological pyrethrum-based aphicidal products. Repeat the first treatment after 10 days to eliminate any new hatchlings.
eggs were laid initially.Mites: Mites are very small arachnids (0.5 mm for females and even less for males) with stinging mouthparts. They sting the leaves of our plants to suck their sap and feed. The primary symptoms of red spider mite are leaf discoloration and leaf wilting or browning that occurs much faster than normal, often when it should not.Why is it dangerous?Its small size makes it difficult to detect, and its symptoms can be mistaken for normal leaf browning due to excessive heat or the arrival of cold weather and vegetative rest. The effects of mites on Sarracenia are much less invasive than those on Dionaea muscipula, but they retain some danger and are often complicated to eliminate completely.How do I get rid of it?For minor infestations, a contact acaricide insecticide is used, followed by a systemic acaricide for major recurring infestations.Cochineal: This is the pest that most commonly infests Sarracenia. Again, this is an insect with stinging mouthparts that feeds on plant sap. It reproduces sexually, producing a huge quantity of eggs that are extremely hardy and difficult to kill with common contact insecticides. Fortunately, its appearance and size (it reaches nearly a centimeter) make it easily identifiable.Cottonwood cochineal is the name of the most common of these insects. Its body is red, but completely covered with a white waxy layer, from which it derives its name. In Sarracenia, we find it concentrated at growth points, at the bottom of the leaf base, and, when infestations are more advanced, also along the entire length of the leaf. In addition to direct sting damage, as with other stinging insects (recognizable because it gives rise to deformed leaves), it generates sugary secretions that coat the plant tissues. In the case of abundant infestations, the secretions cause fungal proliferation on the plant surface, especially at the growing points. Factor in the fact that in the long run, this can lead to the rotting of green tissues.How do I get rid of it?First, we recommend the use of a systemic cockroachicide insecticide. Then (after a week), we can proceed with manual removal of the pest (which should be dead). In this way, we avoid, by removing it, distributing the still-living parasite to other nearby plants. It is advisable to repeat the treatment after one month. If the infestation persists, it is best to treat with mineral oil in the winter (at severed ascidia) to remove any remaining eggs.Mineral oil acts by asphyxiation; apply it only when the plant is resting over the entire surface of the plant so that the covering effect is effective. Dispense it in the evening so that the plants are not exposed to direct sunlight in the hours just after the treatment. To perform any chemical or non-chemical treatment on our plants, we recommend using well-ventilated rooms and appropriate PPE.Heat stressIn the warmer months, light shading is recommended to prevent temperatures from rising too high. Sarracenia exposed to excessive temperatures (especially when grown in summer in small greenhouses in full sun) can go into stress and stop growing completely.What do we recommend doing to avoid heat stress?1) Provide shade in the hottest months with the aim of lowering the temperature.2) Cut back the flower in spring. The flowering

Seppur di forma e dimensione molto diverse, Sarracenia e Dionaea muscipula condividono lo stesso habitat naturale e richiedono cure molto simili.

Fortunatamente molte delle regole viste per Dionaea muscipula valgono anche per queste splendide piante carnivore dalla trappola molto particolare che ad un primo sguardo può ricordare una “trombetta”.

Le foglie carnivore di Sarracenia sono chiamate “ascidi”, che in alcune specie possono superare il metro di altezza. nel punto più estremo dell’ascidio e lontano dal rizoma vi sono il peristoma e l’opercolo i quali si differenziano in forme e colori a seconda delle varie specie di Sarracenia.

Sarracenia è una pianta carnivora appartenente alla famiglia delle Sarraceniaceae (famiglia di cui fanno parte anche i generi Heliamphora e Darlingtonia) originaria nella fascia sud orientale degli Stati Uniti D’America, dal texas al South Carolina. Vive in torbiere, pianure torbose “alluvionate” costantemente fradice d’acqua piovana.

nepenthes jungle drawing

Iniziamo

Rimandiamo all’articolo sulla coltivazione di Dionaea muscipula per la descrizione dettagliata dell’ambiente delle torbiere diflora.it/it/come-si-coltiva-dionaea-muscipula/.

Riassumiamo qui solo brevemente le caratteristiche principali della torba:

1. Presenta un pH acido

2. Presenta un contenuto di azoto (e altri composti facilmente assimilabili dalla pianta) molto basso. Quasi a zero!

Guida alla cura della Sarracenia

Esposizione solare

Pieno sole tutto l’anno! E’ possibile ombreggiare leggermente nei mesi estivi più caldi per evitare temperature eccessive che possono bloccare la crescita della pianta. Sarracenia è tuttavia molto meno sensibile al caldo di Dionaea muscipula.

Perché pieno sole?

Per questioni energetiche. Catturare la preda richiede tantissima energia alla pianta. L’energia deriva indirettamente dalla fotosintesi. Quindi più intensità luminosa = più energia = più catture!!

– Per motivi legati all’habitat. Nelle torbiere il numero di piante in grado di crescere è molto limitato e queste sono prevalentemente piccoli arbusti o alberi sporadici di piccole dimensioni in grado di resistere a terreno acido e povero di nutrienti.

– Un ambiente privo di grande vegetazione = nulla che ombreggi la pianta schermandola dai raggi diretti del sole.

Acqua

3-4 cm di acqua distillata o piovana sempre presente nel sottovaso. In alternativa sono adatte tutte quelle acque che hanno un contenuto di sali minerali estremamente basso. Ad esempio tutte le acque di condensazione (condizionatore, deumidificatore). La conducibilità dell’acqua deve avere un valore inferiore ai 50 micro-siemens.

Perchè?

Le torbiere sono ecosistemi con fondo impermeabile, per lo più argilloso, che non permette all’acqua piovana di penetrare gli strati inferiori. Il risultato è un terreno permanentemente zuppo di acqua che deriva dalla condensazione di vapore acqueo atmosferico, naturalmente privo di sali minerali.
I sali minerali sono invece comunemente presenti nelle acque dolci e nelle nostre falde e derivano dal discioglimento di calcari che compongono le rocce e vanno a finire nelle acque di fiumi e laghi. Sarracenia si è adattata a crescere in ambiente privo di sali minerali derivanti dalle acque, in particolare di carbonati che a lungo andare andrebbero ad alzare il pH del substrato danneggiando irrimediabilmente la pianta.

Sarracenia gradisce il ristagno idrico. 3-4 cm di acqua distillata sempre presente nel sottovaso,anche in inverno (anche se ghiaccia). Questo serve per imitare fedelmente l’ambiente naturale zuppo in cui vivono.

How to water carnivorous plants image

Substrato

50% torba acida di sfagno pura / 50% perlite

Perchè?

Sarracenia non tollera sostanze nutrienti. Evitiamo torbe a pH neutro o ammendate con azoto che spesso si trovano nei terricci per acidofofile. La torba deve essere pura. La perlite è un substrato inerte che aiuta l’aerazione del substrato. In natura non c’è ovviamente, ma la coltivazione forzata in volumi piccoli (i nostri vasi) richiede un adattamento per aumentare la shelf life del substrato costantemente bagnato.

ATTENZIONE: non respirate senza protezione la polvere di perlite, idratatela a dovere prima di maneggiarla, è una polvere molto sottile e dannosa per i nostri polmoni!!

Substrate for carnivorous plants

Inverno

Pianta da esterno. Fuori anche durante i mesi più freddi!

Perchè

Si è evoluta a crescere in un clima temperato, con estati caldi e inverni freddi. Tollera anche temperature sotto lo zero anche per periodi prolungati se durante il giorno il substrato riesce a scongelarsi e la pianta ad adsorbire l’acqua correttamente.

Cosa succede in inverno

A fine autunno gli ascidi iniziano a seccare. Sarracenia infatti conserva le energia in un fusto sotterraneo chiamato rizoma, di color bianco, e lascia morire la maggior parte della parte aerea con l’arrivo del freddo.

NON ALLARMATEVI

È la normalità. La pianta sta bene e va idratata con qualche cm d’acqua distillata nel sottovaso come al solito, nella stessa location esterna estiva. In Primavera, con l’innalzamento delle temperature e l’aumento delle ore luce, rispunterà la parte aerea e la pianta ricomincerà a vegetare.

Substrate for carnivorous plants

Cosa fare in primavera?

In primavera le temperature aumentano così come le ore di luce disponibili. Questi stimoli vengono percepiti dalla pianta come l’inizio di una nuova stagione vegetativa.

Il risveglio di Sarracenia è caratterizzato dalla crescita del fiore. All’apparenza il fiore emerge dal rizoma come una piccola pallina (riconoscibile immediatamente rispetto alle foglie in formazione che invece sono piatte e sottili).

A differenza di quanto accade per Dionaea muscipula il fiore di Sarracenia è a dir poco spettacolare. Recidendolo si guadagna in vigoria degli ascidi, che inizieranno a crescere subito dopo il fiore, ma si perde senz’altro uno spettacolo inusuale: ogni fiore ha una sua sfumatura di colori, un suo odore, un suo portamento.

La decisione spetta a voi!

Se volete godervi appieno tutte le bellezze di questa fantastica pianta carnivora vi consiglio di lasciare fiorire la pianta.

Se, invece, volete spingere al massimo la produzione di ascidi, allora potete recidere il fiore con una comune forbice non appena raggiunge i 3-4 cm di altezza.

Sarracenia Flower Drawing
Sarracenia Flower

Parassiti e Malattie

Avvicinarsi all’estate

La stagione vegetativa porta con se, oltre a tante belle soddisfazioni, anche qualche possibile inconveniente, in particolare con l’arrivo del caldo. Con il passare delle settimane infatti aumenta la possibilità che le nostre Sarracenia vengano attaccate da alcuni parassiti o da stress di altro tipo!

Vediamo i principali:

Afidi: insetti pungenti di colore variabile (solitamente bianchi o verdi) grandi qualche mm, visibili ad occhio nudo e facilmente debellabili. Pungono e succhiano la linfa delle piante provocando principalmente deformità fogliari e piccole galle.

Perchè?

La saliva di questi parfassiti produce sostanze simil-auxina. Le auxine sono degli ormoni vegetali che, assieme ad altri, controllano il ciclo cellulare vegetale. L’alterazione dell’equilibrio ormonale induce la pianta a produrre galle, piccoli ammassi di cellule indifferenziate (tumori) che appaiono come rigonfiamenti fogliari.

Come combatterli?

Sarracenia viene attaccata sporadicamente da questi parassiti. Se accade si possono rimuovere manualmente se all’inizio dell’infestazione o possono
essere eliminati con prodotti biologici aficidi a base di piretro. Ripetere il trattamento iniziale dopo 10 giorni per eliminare anche gli eventuali nuovi nati dalle
uova deposte inizialmente.

Acari: gli acari sono aracnidi di piccolissime dimensioni (0,5mm per le femmine e ancora meno per i maschi) con apparato boccale pungente. Pungono le foglie delle nostre piante per succhiarne la linfa e nutrirsi. I sintomi principali associati a ragnetto rosso sono decolorazione fogliare e appassimento/ imbrunimento della foglia molto più rapido del normale, spesso quando non lo dovrebbe fare.

Perchè è pericoloso?

Le sue piccole dimensioni lo rendono difficilmente evidenziabile e i suoi sintomi possono essere confusi con il normale imbrunimento fogliare dovuto all’eccessivo caldo o all’arrivo del freddo e del riposo vegetativo. Gli effetti degli acari su Sarracenia sono molto meno invasivi rispetto a quelli su Dionaea muscipula tuttavia mantengono una certa pericolosità e spesso risultano complicati da eliminare completamente.

Come combatterlo?

Un insetticida acaricida da contatto per infestazioni di lieve entità seguito da acaricida sistemico per infestazioni importanti recidive.

Cocciniglia: si tratta del parassita che più comunemente infesta Sarracenia. Anche in questo caso si tratta di un insetto con apparato boccale pungente che si nutre della linfa della pianta. Si riproduce per via sessuale producendo una enorme quantità di uova estremamente resistenti e difficili da uccidere con i comuni insetticidi da contatto. Fortunatamente è facilmente identificabile per via del suo aspetto e delle sue dimensioni non proprio minuscole (arriva quasi al cm). Cocciniglia cotonosa è il nome del più comune di questi insetti. Il suo corpo è rosso, ma completamente ricoperto di uno strato ceroso bianco da cui deriva il nome. In Sarracenia lo troviamo concentrato sui punti di crescita, in basso alla base delle foglie e, quando le infestazioni sono in fase più avanzata, anche lungo tutta la lunghezza della foglia. Oltre a danno diretto da puntura come per gli altri insetti pungenti (riconoscibile perchè da origine a foglie deformi) genera delle secrezioni zuccherine che ricoprono i tessuti della pianta. In caso di infestazioni abbondanti le secrezioni sono causa di proliferazione fungina sulla superficie vegetale, soprattutto nei punti di crescita. Fattore che a lungo andare può portare alla marcescenza dei tessuti verdi.

Come combatterla?

Prima di tutto consigliamo l’utilizzo di un insetticida cocciniglicida sistemico. Successivamente (dopo una settimana) si può procedere con la rimozione manuale del parassita (che dovrebbe essere morto). In questo modo evitiamo, rimuovendolo, di distribuire il parassita ancora vivo su altre piante vicine. E’ consigliabile ripetere il trattamento dopo un mese. Nel caso l’infestazione continui è consigliabile trattare in inverno (ad ascidi recisi) con olio minerale per eliminare le uova ancora presenti. L’olio minerale agisce per asfissia, applicarlo solo quando la pianta è in riposo su tutta la superficie della pianta in modo che l’effetto coprente sia efficacie. Erogarlo la sera, in modo che le piante non siano esposte al sole diretto nelle ore appena successive il trattamento. Raccomandiamo la scelta di ambienti ben areati e l’utilizzo di adeguati DPI per effettuare qualsiasi trattamento chimico e non alle nostre piante.

Stress da caldo

Nei mesi più caldi è consigliabile una leggera ombreggiatura per evitare che le temperature salgano troppo. Sarracenia esposta a temperature eccessive (specialmente quando coltivata in estate in serre di piccole dimensioni in pieno sole) può andare in stress e arrestare completamente la crescita.

Cosa consigliamo di fare per evitare lo stress da caldo?

1) Ombreggiare nei mesi più caldi col fine di abbassare la temperatura

2) Recidere il fiore in primavera. La fioritura soprattutto se associata ad impollinazione del fiore porta ad un consumo importante di energia.

Vacanze

Gestire le nostre Sarracenia quando siamo in vacanza è più facile del previsto. Il fatto che non solo tollerano, ma addirittura adorano il ristagno idrico
permette di utilizzare il sistema a zattera.

Utilizzando un pezzo di polistirolo espanso di adeguate dimensioni o qualsiasi altro supporto galleggiante si può realizzare una piattaforma galleggiante per il nostro vaso.

1) Eseguiamo un foro al centro della nostra zattera galleggiante in modo da potervi riporre il vaso. I fori nel fondo del vaso devo sporgere rispetto alla superficie inferiore della zattera.

2) Scegliamo un secchio o un contenitore sufficientemente grande da contenere l’acqua necessaria per coprire le esigenze idriche della pianta per tutto il periodo in cui siamo assenti (occhio a considerare anche l’evaporazione e non solo l’assorbimento d’acqua da parte della pianta)

3) Poniamo la zattera con il vaso nel contenitore pieno d’acqua. Assicuratevi che il galleggiamento sia stabile! Soprattutto date le dimensioni di Sarracenia.

Gli ascidi così lunghi possono sbilanciare la zattera se non fatta adeguatamente.

In questo modo la zattera si adatterà al livello dell’acqua che via via decrescerà mantenendo la torba umido e la parte aerea all’asciutto!

self watering system for plants

Conclusion:

In questo articolo abbiamo cercato di parlare di tutti gli aspetti principali della coltivazione, non in modo schematico e generalista, ma cercando di seguire un filo logico che parte dall’habitat naturale e mira a rendere compatibili le esigenze della pianta con quelle dell’uomo (tra cui le vacanze). 

Valerio

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