Sarracenia leucophylla L19 MK x Adrian Slack H113MK #4
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Per principianti e collezionisti
Accesso a varietà rare
Spedizione veloce
Rispettoso dell’ambiente
Sebbene molto diverse per forma e dimensioni, Sarracenia e Dionaea muscipula condividono lo stesso habitat naturale e richiedono cure molto simili…
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La torba bionda di sfagno è il substrato per eccellenza utilizzato per le piante carnivore, solitamente mescolato 50/50 con la perlite.
Torba bionda di sfagno e perlite, mescolata al 50%. Il classico mix efficace per far crescere al meglio molte piante carnivore, preparato dal nostro staff.
L’Agriperlite aumenta l’aerazione del terreno e, solitamente, viene miscelata con torba di sfagno, è un materiale inerte ed è microbiologicamente sicura.
Sebbene molto diverse per forma e dimensioni, Sarracenia e Dionaea muscipula condividono lo stesso habitat naturale e richiedono cure molto simili. Fortunatamente, molte delle regole viste per Dionaea muscipula si applicano anche a queste bellissime piante carnivore con una trappola molto particolare che a prima vista può ricordare una “tromba”. Le foglie carnivore della Sarracenia sono chiamate “ascidi”, che in alcune specie possono superare il metro di altezza. Nel punto più lontano dell’ascidio e lontano dal rizoma si trovano il peristoma e l’opercolo, che differiscono per forma e colore a seconda delle varie specie di Sarracenia. Sarracenia è una pianta carnivora appartenente alla famiglia delle Sarraceniaceae (di cui fanno parte anche i generi Heliamphora e Darlingtonia) ed è originaria della fascia sud-orientale degli Stati Uniti, dal Texas alla Carolina del Sud. Vive nelle torbiere, pianure torbose “allagate” costantemente impregnate di acqua piovana.
Sarracenia ama il pieno sole tutto l’anno! È possibile ombreggiarla leggermente nei mesi estivi più caldi per evitare temperature eccessive che possono bloccare la crescita della pianta. Tuttavia, la Sarracenia è molto meno sensibile al calore rispetto a Dionaea muscipula.
Nel sottovaso in cui cresce la pianta devono essere sempre presenti 3-4 cm di acqua distillata o piovana. In alternativa, sono adatte tutte le acque che hanno un contenuto di sali minerali estremamente basso. Ad esempio, per tutte le acque di condensa (condizionatore d’aria, deumidificatore) la conducibilità dell’acqua deve avere un valore inferiore a 50 microsiemens.
Perché?
Le torbiere sono ecosistemi con un fondo impermeabile, per lo più argilloso, che non permette all’acqua piovana di penetrare negli strati inferiori. Il risultato è un terreno perennemente intriso d’acqua che deriva dalla condensazione del vapore acqueo atmosferico, naturalmente privo di sali minerali.
I sali minerali, invece, si trovano comunemente nell’acqua dolce e nelle nostre falde acquifere e derivano dalla dissoluzione dei calcari che compongono le rocce e che finiscono nelle acque di fiumi e laghi. La Sarracenia si è adattata a crescere in un ambiente privo di sali minerali derivati dall’acqua, in particolare di carbonati, che a lungo andare alzerebbero il pH del substrato, danneggiando irrimediabilmente la pianta.
La Sarracenia ama i ristagni d’acqua. Nel sottovaso sono sempre presenti 3-4 cm di acqua distillata, anche in inverno (anche se gela). Questo per imitare fedelmente l’ambiente naturalmente limaccioso in cui vivono.
50% torba di sfagno pura, 50% perlite
Perché?
La Sarracenia non tollera i nutrienti. Evitiamo le torbe a pH neutro o ammendate con azoto, spesso presenti nei terricci per acidofile. La torba deve essere pura. La perlite è un substrato inerte che aiuta ad aerare il substrato. In natura, ovviamente, non esiste, ma la coltivazione forzata in piccoli volumi (i nostri vasi) richiede un adattamento per aumentare la durata del substrato costantemente umido.
ATTENZIONE: non respirate la polvere di perlite non protetta; idratatela adeguatamente prima di maneggiarla; è una polvere molto fine e dannosa per i nostri polmoni!
Sarracenia è una pianta da esterno, anche nei mesi più freddi!
Perché?
Si è evoluta per crescere in un clima temperato con estati calde e inverni freddi. Tollera anche temperature sotto lo zero per periodi prolungati se, durante il giorno, il substrato può scongelarsi e la pianta può assorbire correttamente l’acqua.
Cosa succede durante l’inverno?
Alla fine dell’autunno le foglie si seccano. Sarracenia infatti immagazzina energia in un fusto sotterraneo chiamato rizoma, di colore bianco e lascia morire la maggior parte della parte aerea con l’arrivo del freddo.
NON ABBIATE PAURA.
È normale. La pianta sta bene e va idratata con qualche centimetro di acqua distillata nel sottovaso come sempre, nella stessa posizione estiva all’aperto. In primavera, con l’aumento delle temperature e delle ore di luce, la parte aerea germoglierà di nuovo e la pianta ricomincerà a vegetare.
In primavera le temperature aumentano, così come le ore di luce disponibili. Questi stimoli sono percepiti dalla pianta come l’inizio di una nuova stagione di crescita.
Il risveglio della Sarracenia è caratterizzato dalla crescita dei fiori. In apparenza, il fiore emerge dal rizoma come una piccola palla (immediatamente riconoscibile rispetto alle foglie in formazione, che sono invece piatte e sottili).
A differenza della Dionaea muscipula, il fiore della Sarracenia è a dir poco spettacolare. Tagliandolo, si guadagna il vigore dell’ascidio, che inizierà a crescere subito dopo il fiore, ma si perde sicuramente uno spettacolo insolito: ogni fiore ha una propria tonalità di colore, un proprio odore e un proprio portamento.
La decisione spetta a voi!
Se volete godere appieno di tutta la bellezza di questa fantastica pianta carnivora, vi consiglio di lasciarla fiorire.
Se, invece, volete spingere al massimo la produzione di ascidi, allora potete tagliare il fiore con un comune paio di forbici non appena raggiunge i 3-4 cm di altezza.
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