Sfagno vivo coltivato direttamente presso il Vivaio Diflora.
Non è raccolto in natura né acquistato da altri fornitori.
Sphagnum è un genere di circa 380 specie accettate di muschi, comunemente noto come muschio di sfagno o muschio di palude. Lo sfagno, sia vivo che morto, è in grado di immagazzinare grandi quantità di acqua all’interno delle loro cellule. Perfetto per la coltivazione di piante carnivore.
Caratteristiche del prodotto:
- Pianta facile da coltivare
- Perfetto per la coltivazione di piante carnivore
- Muschio di Palude
- Acidificante e antimicotico
Informazioni aggiuntive:
Per ulteriori informazioni e foto visita il nostro blog e le nostre pagine facebook e instagram.
Istruzioni per la cura
Come coltiviamo Brocchinia reducta?
Le piante in-vitro vengono ambientata indoor in una camera di coltura con parametri ambientali controllati. ciò permette ai tessuti della pianta di adattarsi gradualmente alle condizioni di coltivazione extra-vitro, mantenendo la massima vigoria della pianta anche durante questa fase delicata. Le piante offerte nello shop hanno in tutti i casi già superato la fase di adattamento per almeno 3 mesi. Coltiviamo Brocchinia in casa tutto l’anno a una temperatura di 20°C e un fotoperiodo di 16h. Le piante sono poste sotto 2 luci LED da 6400 K e 24 W a una distanza di 20 cm. Vengono annaffiate ogni giorno dall’alto, senza piattino, per evitare ristagni d’acqua. Come per la maggior parte delle piante carnivore, utilizziamo solo acqua distillata prodotta da un sistema a osmosi inversa.
Illuminazione:
Brocchinia reducta gradisce pieno sole tutto l’anno! Si consiglia di ombreggiare leggermente o rinfrescare nei mesi estivi più caldi per evitare temperature eccessive che potrebbero bloccare la crescita della pianta. Se coltivata indoor necessita di una buona illuminazione, con luci a 6400 K che garantiscano almeno 6.000/7.000 lux.
Acqua:
si consiglia di annaffiare quotidianamente dall’alto, senza sottovaso, per evitare ristagni d’acqua. È importante utilizzare solo acqua distillata o, in alternativa, tutte le acque a bassissimo contenuto di sali minerali. Ad esempio quella piovana o tutte le acque di condensa (condizionatore, deumidificatore). È importante che la conducibilità abbia un valore inferiore a 50 micro-siemens.
Substrato:
Seppure 50% torba acida di sfagno e 50% perlite va bene come substrato generale, noi consigliamo il substrato per Heliamphora che abbiamo sviluppato e testato per la crescita ottimale anche di questo genere.
Stagionalità e temperature:
Brocchinia reducta è originaria del Venezuela, della Guyana e del Brasile settentrionale, dove vive in terreni poveri di nutrienti. Cresce principalmente sui tepui dell’altopiano della Gran Sabana, condividendo questo habitat con altre specie di piante carnivore come l’Heliamphora. Il clima è fresco e nebbioso tutto l’anno, quindi ama l’umidità elevata e la luce intensa, senza mai riscaldarsi. Le notti più fresche sono l’ideale. Questo genere di piante non va in dormienza.
Possono essere coltivate su davanzali freschi e soleggiati, ma le piante migliori sono coltivate in serre o terrari a clima controllato, dove la temperatura diurna rimane a 20°C e quella notturna a 5-10°C e con una buona illuminazione (luci a 6400 K che garantiscano almeno 6.000/7.000 lux).
Informazioni aggiuntive:
Per ulteriori informazioni sulla coltivazione visitate le nostre guide alla coltivazione o utilizzate il nostro supporto per la cura delle piante scrivendo una e-mail al mitico “Pigliamosche” Andrea Amici (ilpigliamosche@diflora.it).
Fonte
Diflora ha avviato la propagazione in vitro di questa Brocchinia da parti di pianta. La micropropagazione consente di preservare il genoma della pianta madre, evitando la contaminazione e la variazione genetica causate dall’impollinazione tradizionale seguita dalla produzione di semi.
Tecnica di cattura
Le foglie ricoperte da scaglie cerose di Brocchinia reducta fungono da esca per gli insetti grazie alla capacità di riflettere la luce ultravioletta e all’odore dolciastro dell’acqua accumulata nella coppa. La sua superficie liscia impedisce alle prede di trovare punti di appoggio, facendole scivolare e annegare. Nel 2005 è stata dimostrata la produzione di una fosfatasi, che la classifica come pianta carnivora. Gli insetti intrappolati nell’acqua delle urne vengono digeriti da enzimi e batteri, e i nutrienti assorbiti dalle foglie.