Heliamphora minor
Descrizione
Heliamphora minor è una pianta carnivora originaria dei Tepui venezuelani. Anche se prospera in condizioni di altopiano tropicale (elevata escursione termica tra il giorno e la notte), si adatta bene alla maggior parte delle coltivazioni. Si consiglia di proteggerla dal calore eccessivo e dal gelo, è una specie eccellente per i principianti che vogliono iniziare a coltivare questo genere.
Origini:
Tepui venezuelani
Descrizione:
- Clima: tropicale (highland)
- Ciclo vitale: perenne (no dormienza stagionale)
- Tipologia: tropicale, highland
- Forma: eretta
- Trappole: verde brillante
- Opercolo: rosso
- Peristoma: verde brillante
Informazioni aggiuntive:
Per ulteriori informazioni e foto visita il nostro blog e le nostre pagine facebook e instagram.
Dettagli dell’acquisto
- Piante vigorose, rinvasate nella stagione corrente, in terriccio di prima qualità
- Vaso in plastica riciclata color mattone (6,5 cm di diametro)
- Guide alla coltivazione
- Accesso gratuito al nostro servizio di supporto per la cura delle piante con il mitico Andrea Amici “Pigliamosche”
Istruzioni per la cura
Come coltiviamo Heliamphora?
Le piante in-vitro vengono ambientata indoor in una camera di coltura con parametri ambientali controllati. ciò permette ai tessuti della pianta di adattarsi gradualmente alle condizioni di coltivazione extra-vitro, mantenendo la massima vigoria della pianta anche durante questa fase delicata. Le piante offerte nello shop hanno in tutti i casi già superato la fase di adattamento per almeno 3 mesi. Coltiviamo Heliamphora in casa tutto l’anno a una temperatura di 20°C e un fotoperiodo di 16h. Le piante sono poste sotto 2 luci LED da 6400 K e 24 W a una distanza di 20 cm. Vengono annaffiate ogni giorno dall’alto, senza piattino, per evitare ristagni d’acqua. Come per la maggior parte delle piante carnivore, utilizziamo solo acqua distillata prodotta da un sistema a osmosi inversa.
Illuminazione:
Heliamphora gradisce pieno sole tutto l’anno! Si consiglia di ombreggiare leggermente o rinfrescare nei mesi estivi più caldi per evitare temperature eccessive che potrebbero bloccare la crescita della pianta. Se coltivata indoor necessita di una buona illuminazione, con luci a 6400 K che garantiscano almeno 6.000/7.000 lux.
Acqua:
si consiglia di annaffiare quotidianamente dall’alto, senza sottovaso, per evitare ristagni d’acqua. È importante utilizzare solo acqua distillata o, in alternativa, tutte le acque a bassissimo contenuto di sali minerali. Ad esempio tutte le acque di condensa (condizionatore, deumidificatore). La conducibilità dell’acqua deve avere un valore inferiore a 50 micro-siemens.
Substrato:
Seppure 50% torba acida di sfagno e 50% perlite va bene come substrato generale, noi consigliamo il substrato per Heliamphora che abbiamo sviluppato e testato per la crescita ottimale di questo genere.
Stagionalità e temperature:
Heliamphora proviene da altipiani chiamati Tepuis in Venezuela. Il clima è fresco e nebbioso tutto l’anno, quindi ama l’umidità elevata e la luce intensa, senza mai riscaldarsi. Le notti più fresche sono l’ideale. Questo genere di piante non va in dormienza.
Possono essere coltivate su davanzali freschi e soleggiati, ma le piante migliori sono coltivate in serre o terrari a clima controllato, dove la temperatura diurna rimane a 20°C e quella notturna a 5-10°C e con una buona illuminazione (luci a 6400 K che garantiscano almeno 6.000/7.000 lux).
Informazioni aggiuntive:
Per ulteriori informazioni sulla coltivazione visitate le nostre guide alla coltivazione o utilizzate il nostro supporto per la cura delle piante scrivendo una e-mail al mitico “Pigliamosche” Andrea Amici (ilpigliamosche@diflora.it).
Fonte
Diflora ha avviato la propagazione in vitro di questa Heliamphora da parti di pianta. La micropropagazione consente di preservare il genoma della pianta madre, evitando la contaminazione e la variazione genetica causate dall’impollinazione tradizionale seguita dalla produzione di semi.
Tecnica di cattura
Heliamphora per attirare le proprie prede rilascia sul bordo dell’ascidio (peristoma) delle sostanze zuccherine che attirano gli insetti. Questi scivolano all’interno della trappola, nella quale produce enzimi digestivi. Scappare dall’ascidio è pressoché impossibile poiché le sue pareti sono lisce e ricoperte di peli rivolti verso il basso, impedendo alle prede di arrampicarsi.
Coltivazione | |
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Condizioni di illuminazione |