Darlingtonia californica

Tra le qualità che un bravo coltivatore deve possedere, sicuramente il rapporto con la natura e la capacità di conoscere i vari ambienti dove le piante vivono, per potersene prendere cura al meglio, sono tra le più importanti e utili che si possono acquisire.

Darlingtonia californica è una pianta carnivora di raro fascino e bellezza, e rappresenta un compagno di viaggio ideale per esplorare un altro straordinario habitat dove si è adattata nel corso dell’evoluzione, emergendo come regina di questo ambiente ostile.

Se siete appassionati di piante carnivore, avrete sicuramente familiarità con Darlingtonia californica, ma quanto conoscete del suo habitat? In questo articolo, esploreremo l’ambiente naturale di questa specie per arricchire la nostra conoscenza e utilizzare queste informazioni per rendere la coltivazione non solo soddisfacente, ma anche più accessibile e semplice. 

Iniziamo

Darlingtonia californica è una pianta carnivora appartenente alla famiglia Sarraceniaceae, in natura cresce nell’area circostante il nord della California (dalla quale prende il nome), in Oregon e più raramente in alcune zone del sud del Canada.

Per via del suo aspetto i locali la chiamano comunemente Cobra lily o Cobra plant in quanto, seppur simile a Sarracenia, essa sviluppa l’opercolo rivolto verso il basso e presenta un peristoma più o meno vasto che ricorda la lingua biforcuta dei rettili. 

L’aspetto “fenestrato” degli ascidi serve a confondere gli insetti, i quali, per via della luce penetrante dall’esterno, una volta entrati all’interno dell’ascidio non saranno più in grado di distinguere il vero opercolo. Quindi possiamo parlare di un meccanismo davvero unico nel suo genere ed oltremodo affascinante.

Questa spettacolare pianta carnivora cresce in prossimità di ruscelli, colline e prati molto umidi caratterizzati da terreno morbido e fresco grazie anche alla presenza di sfagno. Talvolta sembra possedere caratteristiche semi-acquatiche in quanto non è raro che essa cresca su terreni parzialmente sommersi dove l’acqua scorre costantemente sia sopra la superficie del substrato che sotto di essa.

Una particolare caratteristica di Darlingtonia californica è che sembra in grado di resistere a sostanze tossiche presenti nel terreno, forse ciò rappresenta un adattamento per poter sopravvivere li dove altre piante non riuscirebbero, evitando la competizione tra specie.

Un altro adattamento degno di nota è la capacità di Darlingtonia di prosperare in terreni acidi, dove le sostanze minerali e i nutrienti sono scarsamente disponibili. Per compensare questa carenza, la pianta ha sviluppato un’incredibile abilità nel catturare gli insetti per ottenere le sostanze, soprattutto azotate, indispensabili per il suo accrescimento.

Esposizione solare

Darlingtonia californica gradisce il pieno sole e forte illuminazione, tuttavia quando le temperature estive sono troppo alte è preferibile coltivare in penombra oppure utilizzando teli ombreggianti. 

Perché meglio coltivare Darlingtonia in penombra?

Darlingtonia californica non ama il caldo! in particolar modo non ama il suolo caldo! nel suo ambiente naturale essa vive dove l’acqua scorre costantemente  rinfrescando costantemente le radici.

In un sistema chiuso come un vaso è una condizione molto difficile da ottenere, pertanto è meglio evitare che il sole scaldi troppo il vaso e l’acqua nel sottovaso. La pianta collasserebbe in breve tempo.

Acqua

Acqua demineralizzata, piovana o di condensazione (es. acqua del deumidificatore o di scarto del condizionatore).

Perché?

Come ben sappiamo l’acqua piovana non presenta sostanze minerali al suo interno, inoltre l’ambiente acido in cui Darlingtonia californica affonda le radici rende non disponibili all’assorbimento anche quelle poche sostanze minerali e nutritive presenti nel suolo.

Per questo motivo essa si è evoluta adattandosi a tale ambiente e non tollera terreni con pH neutro o basico.

Quanta acqua?

Tanta acqua! Come già detto, Darlingtonia californica cresce in ambienti molto umidi con acqua che scorre costantemente.

Tuttavia anche se tollerante sembrerebbe non apprezzare particolarmente i ristagni idrici, pertanto è possibile scegliere due opzioni:

-mantenere un costante livello di acqua che non supera i 1/3 del vaso, irrigando dall’alto.

-innalzare il livello dell’acqua fino quasi alla superficie del vaso ma sostituirla ogni giorno con acqua fresca (sempre priva di minerali!) aspettando qualche minuto in modo che anche l’acqua interna del vaso percoli all’esterno. Questo piccolo trucchetto ha dato ottimi risultati a diversi coltivatori esperti.

How to water carnivorous plants image

Substrato

Darlintonia californica non è particolarmente esigente in termini di mix torba-perlite, il classico mix 50% torba bionda acida di sfagno e 50% perlite va più bene.

Utilizzare vasi molto larghi e possibilmente in terracotta perché scaldano meno il substrato e permettono una maggiore areazione.

Consiglio però un’abbondante copertura della superficie con sfagno vivo.

Perché torba bionda acida di sfagno e perlite?  

La torba bionda pura presenta un pH naturalmente acido ed è pertanto priva di sostanze che Darlingtonia californica non tollera.

La perlite invece viene utilizzata per alleggerire la torba ed evitare che essa si impacchi e marcisca più velocemente.

Perché usare lo sfagno?

Una buona copertura di sfagno aiuta a mantenere fresco ed areggiato il terreno, inoltre protegge il rizoma di Darlingtonia e mantiene l’umidità intorno a quest’ultimo. Condizione  di cui essa ha naturalmente bisogno.

Molti esperti coltivano Darlintonia californica in solo sfagno vivo vegetante, spesso all’interno di vere e proprie sfagnere artificiali.

Substrate for carnivorous plants
Darlingtonia californica

Inverno

L’inverno nell’habitat naturale di Darlingtonia californica è molto simile all’inverno temperato italiano. Pertanto, esattamente come Sarracenia, non teme il freddo e le gelate occasionali. Tuttavia il rizoma di Darlingtonia è più fragile di quello di Sarracenia ed è quindi opportuno ripararle in una serra fredda o sistemi analoghi qualora il rizoma non sia ben protetto e troppo esposto alle intemperie. 

Quindi come per Sarracenia anche Darlingtonia necessita del riposo vegetativo.

Ridurre il livello idrico (ma mantenere costantemente umido il substrato) perché in inverno non ha bisogno di tanta acqua ed inoltre si eviteranno eventuali danni che le gelate potrebbero causare. 

Cosa succede in inverno?

Con l’avvicinarsi di questa stagione Darlingtonia californica rallenta il proprio metabolismo fino a fermare totalmente la propria crescita. In questa fase comincerà a seccare gli ascidi che NON dovranno essere tagliati prima del totale imbrunimento in quanto essi fungeranno da riserva energetica per il rizoma e per permettere alla pianta di tornare a crescere vigorosa in primavera.

Quindi non bisogna preoccuparsi! La pianta starà benissimo!

Cosa succede in primavera?

Come tutte le piante che necessitano di riposo vegetativo anche Darlingtonia californica è in grado di riconoscere l’avvicinarsi della stagione calda.

In questo periodo è opportuno aumentare gradualmente l’irrigazione, ciò aiuta a simulare quello che naturalmente avviene nel suo habitat e di conseguenza accompagnare la pianta ad un sano risveglio. Essa comincerà a produrre nuovi ascidi e se raggiunta la maturità riproduttiva vedremo anche lo stelo floreale ed il particolare fiore che questa pianta unica nel suo genere produce.

Darlingtonia californica

Malattie e parassiti

Di seguito vedremo le problematiche più comuni che potremmo dover affrontare, come riconoscerle e come comportarci nel maleaugurato caso in si verifichino.

PARASSITI:

-afidi: piccoli insetti pungenti generalmente di colore verde chiaro, nero o bianchi, grandi pochi millimetri e muniti di ali.  Gli afidi succhiano la linfa soprattutto in prossimità dell’apice meristematico del rizoma causando la formazione di ascidi deformi che spesso vengono abortiti dalla pianta stessa. 

Sono facilmente debellabili manualmente oppure utilizzando uno dei vari prodotti aficidi biologici presenti in commercio ripetendo il trattamento dopo 10 giorni in quanto questi parassiti producono uova resistenti al trattamento

-acari: comunemente chiamato ragnetto rosso, è un parassita microscopico e pertanto impossibile da vedere ad occhio nudo. Crea danni simili a quelli degli afidi tuttavia è difficile riconoscerlo ad occhio nudo in quanto i sintomi sono simili a quelli causati da afidi, stress da troppo caldo, o altri parassiti.

Per il trattamento è possibile utilizzare un acaricida per piante e come per gli afidi è necessario ripetere l’operazione a distanza di qualche giorno.

-cocciniglia: così come per Sarracenia non è raro che anche Darlingtonia venga attaccata da questo parassita, soprattutto se coltivata di prossimità di piante che presentano un’infestazione già in atto. Questo insetto parassita si annida sul rizoma dove depone le uova ma solitamente lo si ritrova su tutto l’ascidio. 

Se l’infestazione non è grave è possibile rimuoverlo manualmente in quanto piuttosto facile da riconoscere, oppure utilizzando uno dei vari prodotti ad azione insetticida sistemica specifici per piante che troviamo nei negozi specializzati. È opportuno trattare periodicamente per evitare che la problematica possa tornare.

FUNGHI: 

-cercospora: è una malattia causata da un fungo, può insorgere in primavera o in autunno quando l’umidità è troppo elevata. Non è una malattia letale ma crea sulle foglie delle piccole macchie marroni contornate di rosso porpora. Pertanto crea un effetto antiestetico ma è una malattia facilmente debellabile con uno dei vari prodotti appositi presenti in commercio

-botrite: chiamato comunemente “muffa grigia”, è un tipo di fungo che aggredisce i tessuti di piante debilitate. Il suo decorso è molto rapido e può portare alla morte la pianta anche in pochi giorni.

La botrite può insorgere in ogni momento se le condizioni non sono ottimali, soprattutto quando vi è scarso riciclo d’aria. È facilmente debellabile con prodotti specifici presenti in commercio ma se non trattata tempestivamente esse potrebbe far marcire il rizoma e portare alla morte la pianta.

-phytium: si tratta di un fungo normalmente presente nel terreno, tuttavia può diventare patogeno in condizioni che ne rendono la proliferazione incontrollata  (es. substrato in marcescenza, irrigazione con acqua non di qualità). Questo fungo patogeno è probabilmente uno dei più temibili in quanto aggredisce le radici e se non debellato in tempo con appositi prodotti esso danneggerà irrimediabilmente l’apparato radicale compromettendone la capacità di assorbire acqua e causando la morte della pianta.

Antracnosi: si tratta di una malattia funginea insidiosa e difficile da combattere se non trattata tempestivamente. Il riconoscimento è piuttosto difficile perché facilmente confondibile con stress da bruciature in quanto si presenta con la formazione di macchie scure su foglie e fusto che si ingrandiscono rapidamente portando a zone di disseccamento. Insorge in condizioni di scarsa ventilazione e di elevata umidità.

STRESS DA CALDO:

lo stress da caldo è un problema che affligge comunemente Darlingtonia se non coltivata correttamente. Soprattutto nelle settimane più calde dell’anno è opportuno prestare attenzione alle temperature, bisogna garantire che la temperatura interna del terreno non salga mai sopra i 25°C in quanto il calore porterebbe la pianta al collasso.

I sintomi del collasso da caldo iniziano con il punto di crescita che diventa nero, seguito dall’annerimento e dalla marciume del rizoma, il quale non sarà in grado di sostenere il peso degli ascidi. Una volta raggiunto questo punto, sarà estremamente difficile intervenire e salvare la pianta.

Darlingtonia californica

Vacanze

Prendersi cura di Darlingtonia anche quando si andrà in vacanza o ci si dovrà assentare per un periodo prolungato non è affatto complicato! 

Il consiglio è quello di spostare le piante in un posto dove non prenderanno sole diretto per i giorni di assenza e, se non si dispone di un sistema di irrigazione automatico, basterà costruire un sistema a zattera il quale vi garantirà acqua per le vostre piante.

Per sapere come costruire un sistema a zattera visitare l’articolo dedicato alla coltivazione di Dionaea muscipula dove potrete trovare tutte le informazioni necessarie. 

Riassumendo abbiamo imparato a conoscere meglio Darlingtonia ed il suo mondo. In questo breve articolo abbiamo cercato di trattare questa magnifica pianta sottolineando sinteticamente i punti chiave per poterci avventurare nella sua coltivazione.

Per curiosità e approfondimenti sull’argomento seguiranno nuovi articoli.

Buona coltivazione.

Giacomo Mehle

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